Storia e Persone
Villa le Prata nasce nel 1860 quando ebbe inizio l’Unità d’Italia.
Garibaldi guida i Mille e il Conte de’ Vecchi inaugura la Villa facendone il proprio casino di caccia. Divenne poi la casa di Campagna del Vescovo di Montalcino fino ai primi decenni del ‘900. Nel 1980, Massimo Losappio, primario chirurgo dell’ospedale di Montalcino, e sua moglie Marialuce insegnante di filosofia, la acquistarono per farne la residenza di famiglia.
Fin dagli anni 80 l’azienda è sempre stata condotta dalle donne di famiglia, dapprima da Marialuce e da Anna Vittoria, successivamente dal 1996 dalla figlia, Benedetta Losappio, fino a giungere al 2014 quando l’azienda è stata acquistata da Anna Vittoria e Bernardo Losappio ed è proprio Anna Vittoria che in questi ultimi anni si occupa in prima persona dell’azienda. Una peculiarità aziendale è data dalla scelta degli enologi, quasi sempre al femminile; Oggi la produzione si avvale della preziosa consulenza della Dottoressa Graziana Grassini, enologa e docente di fama internazionale. Accogliere amici e parenti con del buon vino è, a Montalcino, da sempre un rito familiare. Oggi questo piacere lo dedichiamo a chi vuole concedersi del tempo nella bellezza e nel benessere.
Veder nascere i vini di Montalcino, per questa residenza, è una longeva consuetudine.
Selezionato a mano e immesso nel processo di fermentazione
l’acino passa nell’inox,
invecchia nel rovere di Slavonia e matura
nelle tonneaux francesi.

Una storia d’amore e riconoscenza
La cantina fu edificata alla fine degli anni ottanta da Gennaro Cocciardo, un artigiano proveniente da Ischia, il quale la volle donare in segno di riconoscenza al professor Losappio dopo che quest’ultimo, curandolo, gli aveva salvato la vita laddove altri medici gli avevano dato infauste notizie. L’edificio si trova a poche decine di metri dalla villa, ai piedi del parco. Il manufatto, dal tipico stile toscano, non eccelle per spunti architettonici, ma fu pensato in funzione delle esigenze del tempo, quando il prof. Losappio vinificava per se e per i propri amici. Sulla facciata, dallo stesso Cocciardo, fu posta una Madonna in terracotta, anch’essa posta in simbolo di ringraziamento e devozione per la grazia ricevuta. Nello spirito che dà impulso a ogni azione dei proprietari dell’azienda, questa cantina non vi stupirà per la sua bellezza ma, a un occhio attento non potrà sfuggire il fondamentale concetto:
“D’Amore si Vive”